Dopo un inverno infinito finalmente il caldo estivo è arrivato e si fa sentire, condizionando le nostre giornate. Ma come affrontarlo? Bevendo acqua naturalmente!
Ma attento: se stai già stappando una bottiglia di acqua frizzante … aspetta!
Effetti indesiderati
È vero, in estate un bel bicchiere di acqua frizzante è una vera soddisfazione: disseta, rinfresca e per di più fa digerire. Ma tutto ciò non è altro che apparenza: infatti quella che produce l’acqua frizzante non è altro che una breve sensazione, che presto lascia nuovamente spazio alla sete.
Uno degli effetti negativi, abilmente mascherato come digestivo, è quello di produrre aria nello stomaco e gonfiore: la causa è l’anidride carbonica utilizzata per ottenere le caratteristiche bollicine. Tutta quest’aria, poi, dovrà essere espulsa, in una maniera o nell’altra … in realtà, infatti, i ruttini che l’acqua frizzante provoca non sono effetti della digestione, ma semplici emissioni del gas contenuto nell’acqua stessa; e quel che non viene espulso dalla bocca … si trasforma in flatulenza.
Le bollicine poi favoriscono il reflusso gastroesofageo e contribuiscono a disturbi allo stomaco: è per questo motivo che, per chi soffre di problemi gastrointestinali, è sconsigliato bere acqua gassata.
Un problema anche per denti e linea
Tuttavia gli effetti negativi dell’acqua frizzante non si limitano ad aria e gonfiore: è provato che la CO2 contenutavi è in grado di rovinare lo smalto dei denti, agendo su di esso come un corrosivo. Per questo motivo, in generale, è meglio consumarla durante i pasti o, eventualmente, berla con l’ausilio di una cannuccia proprio per non farla venire a contatto con i denti. La stessa cosa è consigliabile farla anche con le altre bevande gassate, a causa della loro superiore acidità rispetto a quella della comune acqua frizzante.
Inoltre, essendo frutto di un’aggiunta chimica, l’acqua gassata contiene più sali rispetto a quella naturale, elemento che favorisce la ritenzione idrica e il gonfiore addominale, nemici spietati della prova costume.
Una questione di PH
Ciò che determina l’incidenza negativa dell’acqua frizzante sull’organismo e sui denti è proprio il suo PH: questo è infatti di valore pari a 3, valore molto simile a quello del comune aceto bianco, compreso tra 2,4 e 3,4. Per cui bere un bicchiere di acqua frizzante equivarrebbe, praticamente, a berne uno di aceto.
Le conseguenze per i denti sarebbero davvero dannose: l’acqua frizzante, ma con essa anche le altre bevande gassate, che vedono anche l’aggiunta di zuccheri, oltre a corrodere lo smalto possono provocare dolore, ingiallimento o addirittura piccole rotture ed erosioni profonde.
Il Prof. Damien Walmsley della School od Dentistry all’Università di Birmingham spiega che l’acidità dell’acqua gassata è dovuta al fatto che la CO2, che ne conferisce l’effervescenza, una volta aggiunta si discioglie in acido carbonico: la sensazione immediatamente avvertita è sì quella di freschezza, ma accompagnata da una maggiore acidità.
Nonostante la saliva sia in grado di neutralizzare l’acidità della CO2, è sempre bene limitare il consumo di bevande gassate: con ciò non si vuol dire di centellinarne le dosi, ossia di distribuirne piccole quantità durante l’arco della giornata, perché la saliva impiega da 30 minuti a due ore a riequilibrare il PH della bocca. Impedendo alla saliva di svolgere il suo compito si avrebbe una costante sensazione di acidità che influirebbe negativamente anche sull’alito.
Insomma, come per tanti altri alimenti, è comunque possibile non privarsi del tutto del piacere delle bollicine, l’importante è farne un consumo moderato!