HomeSalute della boccaBruxismo: ecco come lo stress danneggia i denti

Bruxismo: ecco come lo stress danneggia i denti

Bruxismo, un sintomo, non una malattia.

Cos’è il bruxismo?

Il bruxismo è una parafunzione, ossia un’azione compiuta da una parte dell’organismo al di fuori della sua normale funzione.

Viene definito bruxismo:

  • l’abitudine di serrare, digrignare e stringere i denti;
  • un atto notturno o diurno, che provoca la chiusura ed il serramento dei mascellari a fini non funzionali;
  • un disordine psicofisiologico causato da abitudini parafunzionali.

In che modo si manifesta?

Le cause del bruxismo, spesso sono legate allo stress. Livelli di stress elevati possono sfociare in contrazioni mandibolari involontarie, che portano tipicamente a serrare e digrignare i denti.

  • Il serramento (bruxismo statico o centrico) si manifesta in particolare durante il giorno, è dovuto a contrazioni inconsce senza movimenti laterali dei muscoli masticatori, che potrebbero partire dal sistema nervoso centrale
  • Il digrignamento (bruxismo dinamico o eccentrico). Avviene durante il sonno, quando impulsi generati dal midollo spinale causano scariche muscolari con movimenti mandibolari laterali.

Quali sono i sintomi correlati al bruxismo?

Le contrazioni muscolari tipiche del bruxismo sono intermittenti o nei casi peggiori, hanno una durata prolungata. I muscoli si irrigidiscono sempre più fino a limitare i movimenti più semplici. Circa il 78% della popolazione è affetto dai sintomi correlati. Tra i più diffusi troviamo:

  • forti emicranie
  • rumori articolari
  • dolore a viso e collo
  • muscoli del viso affaticati e ingrossati
  • sonno disturbato
  • segni di usura dentaria fino ad arrivare a denti mobili o spostati.

Le vittime di questo disturbo sono soprattutto i giovani, mentre con l’avanzare dell’età l’incidenza diminuisce notevolmente.

8 modi per curare il bruxismo

Il primo passo è il posizionamento di un bite notturno, in grado di arginare i movimenti anomali e richiamare l’attenzione del paziente sulla parafunzione e sull’importanza di controllarla. Nonostante esistano in commercio alcuni bite automodellanti, per ottenere e garantire l’effetto benefico, è sempre consigliata l’adozione di un bite personalizzato da uno specialista in gnatologia.

bite bruxismo
esempio di bite notturno

Il successivo iter terapeutico indicato a seguito di una visita gnatologica, può prevedere:

  1. diari comportamentali per informare il paziente;
  2. autoterapia e fisioterapia: vari esercizi sono studiati per permettere il rilassamento e lo stretching dei muscoli masticatori;
  3. termoterapia e massaggi: grazie al caldo la muscolatura si prepara per gli esercizi e il freddo è in grado di tenere sotto controllo i dolori acuti;
  4. chirurgia ortognatica: nel caso di gravi malposizioni delle ossa mascellari;
  5. prolungamento ad oltranza dell’utilizzo della placca occlusale;
  6. trattamento ortodontico e protesico: per ricreare una corretta postura dento-mascellare;
  7. terapia farmacologica: per ridurre l’infiammazione e l’iperattività muscolare.

Con un po’ di costanza e buona volontà, controllare il bruxismo è possibile.

Redazione di Sorridiamo
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