Lo sbiancamento dei denti è un trattamento cosmetico che consente di avere denti bianchi in modo veloce.
Sbiancamento denti: in cosa consiste?
Lo sbiancamento dei denti comporta uno schiarimento del colore naturale del dente, che normalmente varia molto da persona a persona.
La gamma dei colori naturali dei denti può variare:
- bianco latte, molto raro;
- sfumature di giallo;
- tonalità del grigio;
- marrone, nei casi peggiori.
Cosa influisce sulla colorazione dentale?
La colorazione dei denti spesso peggiora nel corso del tempo, per esempio, a causa dell’età o per l’effetto di cattive abitudini come fumo e alcool.
La tonalità del sorriso è quindi soggetta sia alle sostanze assorbite, sia al naturale processo di invecchiamento dell’organismo.
Questo perché accade?
Lo smalto dentale e la dentina non sono isolati dall’ambiente esterno, ma assorbono e scambiano continuamente sostanze con la saliva. Tra i vari elementi che penetrano lo smalto compaiono anche sostanze colorate dette cromogeni, che non danneggiano in alcun modo la salute dei denti ma contengono legami chimici in grado di assorbire la luce, portando i denti ad apparire più scuri e giallognoli.
Quali tipologie di macchie dentali esistono?
Esaminando dunque le tipologie di macchie che possono affliggere i nostri denti, le principali sono due.
- Macchie estrinseche: sono quelle esterne al dente, derivanti dagli accumuli di placca e tartaro, oltre che dai depositi di sostanze contenenti cromogeni. È possibile rimuoverle con metodi meccanici.
- Macchie intrinseche: si trovano all’interno dello smalto dentale e possono essere rimosse attraverso procedure di sbiancamento dentale che impiegano perossidi.
Altre tipologie di macchie, considerabili più che altro come difetti di mineralizzazione, possono essere causate da difetti genetici, dall’assunzione prolungata di alcuni farmaci e dall’eccesso di fluoro.
Quali sono le tipologie di sbiancamento dei denti?
I metodi maggiormente affidabili e duraturi sono quelli effettuati da un dentista o igienista professionista, in grado di valutare la soluzione migliore in base alla tipologia di dentatura del paziente. Generalmente, si dividono in tre categorie principali.
1. Sbiancamento in studio
Lo sbiancamento professionale prevede l’applicazione di agenti sbiancanti ad alta concentrazione, che vengono attivati utilizzando lampade apposite in grado di far penetrare le sostanze in profondità. Il metodo più diffuso è costituito da un gel a base di perossido di idrogeno o perossido di carbammide, che viene posto sulla superficie esterna dei denti dopo aver protetto adeguatamente labbra e gengive dall’esposizione alla sostanza.
Durante questa procedura il gel:
- viene attivato da una fonte di luce ultravioletta o dalla luce di un Laser che permette di liberare ossigeno, favorendo reazioni di ossido-riduzione in grado di smembrare le macchie in parti più piccole e incolori, facilmente asportabili.
- Successivamente, viene rimosso e applicato nuovamente anche più volte durante una stessa seduta e il risultato sarà più o meno intenso a seconda del tempo di posa sui denti e della concentrazione dei principi chimici.
Non si potranno consumare cibi e bevande coloranti né fumare nei 2-3 giorni seguenti al trattamento, che può mantenere il proprio effetto per 1 o 2 anni, oltre i quali sarà necessario ripetere la procedura per conservare il risultato nel tempo.
2. Sbiancamento domiciliare
È possibile migliorare il proprio sorriso anche da casa, attraverso quello che viene chiamato sbiancamento domiciliare.
- Il dentista fa realizzare alcune mascherine in morbido silicone sulla base della dentatura del paziente, all’interno delle quali vengono posti gli stessi gel impiegati nel trattamento in studio.
- Le mascherine contengono una concentrazione inferiore di principio attivo e per questo devono essere mantenute in posa per un tempo superiore, che va dai 30 minuti alle 4 ore.
L’operazione può essere ripetuta per una settimana o più, a seconda delle finalità del trattamento. L’effetto sbiancante dura generalmente 5-6 anni, nel corso dei quali si effettuano rapidi richiami.
3. Sbiancamento combinato
Prevede l’applicazione in sequenza di entrambe le tecniche descritte, partendo da una seduta di sbiancamento in studio e proseguendo a casa attraverso le mascherine imbevute di gel. Il vantaggio di questa opzione può essere quello di avere una maggiore autonomia nella gestione del trattamento, potendolo ripetere periodicamente a domicilio.


Quali sono i limiti e le controindicazioni di questo trattamento?
I test e le ricerche scientifiche confermano che lo sbiancamento professionale, effettuato in studio attenendosi al protocollo, non presenta controindicazioni e non danneggia né lo smalto né i tessuti circostanti. L’unico fastidio che si può avvertire, riguarda la sensibilità dentale. Questo perchè, per circa 15 ore, i denti saranno molto più sensibili del normale. Una volta trascorso questo periodo, la situazione tornerà alla normalità.
Per quanto riguarda i limiti, generalmente, sono legati principalmente all’età di chi vuole effettuare lo sbiancamento. Si ritiene, infatti, che fino ai 18-20 anni lo smalto dei denti non sia ancora abbastanza spesso per poter sostenere l’azione del perossido di idrogeno. In secondo luogo, è importante valutare le allergie agli agenti sbiancanti prima di essere sottoposti allo sbiancamento.