La sigillatura dei denti è una procedura dentistica raccomandata per prevenire la formazione di carie, da eseguire non appena i denti decidui (denti da latte) lasciano il posto a quelli permanenti. La carie infantile, infatti, è un problema sempre più consistente che negli ultimi anni è arrivato a coinvolgere tra il 60 e il 90% dei bambini in età scolare, a livello mondiale.
Sigillatura denti: che cos’è?
La sigillatura dei denti è una procedura odontoiatrica attuata con l’obiettivo di prevenire la formazione della patologia cariogena.
È una tecnica particolarmente consigliata sui molari perchè:
- rispetto agli altri denti, sono più esposti all’espansione della carie a causa dei profondi solchi nei quali placca e batteri cariogeni trovano un ambiente favorevole per annidarsi e proliferare;
- la loro superficie presenta una ridotta quantità di smalto, che la rende soggetta ai molteplici attacchi del batteri.

Qual è il momento giusto per effettuare la sigillatura dei denti?
La sigillatura dei denti è consigliata non appena erompono i primi molari permanenti, tendenzialmente tra i 5 e i 7 anni. Inoltre, bisognerebbe attendere che i denti erompano completamente, in quanto nel corso del processo sono molto più fragili e rischierebbero di essere danneggiati.
Non basta l’assunzione di fluoro per salvaguardare i denti?
La fluoroprofilassi è sicuramente un accorgimento indispensabile per proteggere i denti e rinforzare lo smalto, ma si rivela poco efficace nella salvaguardia dei solchi, che come abbiamo visto sono più soggetti all’attacco della carie.
Come avviene la sigillatura dei denti?
La sigillatura dei solchi è una pratica semplice e indolore che non necessita di alcuna anestesia. Come avviene?
- Inizialmente i denti vengono isolati utilizzando una diga, in modo da tenere lontani i liquidi salivari che potrebbero intaccare il processo di solidificazione della resina.
- In seguito, vengono puliti attentamente con uno spazzolino apposito.
- Successivamente cosparsi da una sostanza acida e sigillante mediante un pennellino, per aumentarne la porosità.
- Vengono poi irradiati con alcune speciali lampade alogene, per innescare un processo di fotopolimerizzazione che fa aderire perfettamente il sigillante alla superficie dentale.
- infine, vengono ripuliti dal materiale in eccesso in modo da evitare fuoriuscite di resina.
Quali materiali vengono utilizzati durante la sigillatura denti?
I sigillanti comunemente utilizzati si dividono in cementi vetro-ionomerici e resine composite.
Come vengono utilizzati i cementi vetro-ionomerici?
I cementi aderiscono perfettamente alla dentina e vengono attivati mediante l’utilizzo di una luce alogena, come descritto in precedenza. Il tradizionale meccanismo di reazione del cemento viene dunque affiancato alla fotopolimerizzazione che ne velocizza i tempi di presa e facilita la procedura.
Nelle polveri sono stati inoltre inseriti dei pigmenti cromatici, al fine di migliorare il risultato estetico, che tuttavia difficilmente si confonde con lo smalto dentale a causa dell’effetto opacizzante del fluoro.
Come vengono utilizzate le resine composite?
Le resine composite sono biomateriali formati da una fase:
- organica (matrice);
- intermedia (agente legante);
- dispersa (riempitivo o filler).
Il filler rende la resina più resistente e ne controlla l’espansione termica. Sono particolarmente efficaci nella prevenzione della carie grazie alla particolare aderenza al tessuto dentale e presentano una grande resistenza alle abrasioni, che ne aumenta la durata nel tempo. Permettono inoltre di ottenere risultati migliori a livello estetico.
Conoscevi questa procedura? Non presenta rischi di alcun tipo data la completa assenza di materiali tossici. Per essere efficace, deve però sempre essere accompagnata da una buona alimentazione e dalle corrette pratiche di igiene orale. Consulta il tuo dentista se vuoi scoprirne di più!