C’è chi ama guardare film e serie tv sino a notte fonda, chi ama leggere ininterrottamente un libro perché smettere sul più bello proprio non si può, c’è chi ama fare lo spuntino di mezzanotte … Insomma una tendenza sempre più popolare è quella che vuole il numero di ore di sonno diminuire drasticamente tra le persone di età compresa tra i 17 e i 45 anni.
Ma un adeguato sonno è fondamentale per il benessere del nostro organismo: la riduzione di ore di sonno, infatti, può dare vita a disturbi che compromettono il sonno stesso, interferire su alcune funzioni del nostro corpo e causare conseguenze, a volte anche evidenti, a livello comportamentale e più in generale sulla qualità della salute.
I disturbi del sonno colpiscono un numero sempre maggiore di individui e vengono classificati in base alle fasi di sonno in cui si verificano:
- Disturbi dell’inizio e del mantenimento del sonno o insonnie
- Disturbi da eccessiva sonnolenza o ipersonnie
- Disturbi del ritmo sonno-veglia
- Disturbi associati al sonno, a stadi del sonno o a risvegli parziali o parasonnie
Il sonniloquio
Proprio delle parasonnie, gruppo eterogeneo di manifestazioni indesiderate durante il sonno, fa parte un disturbo che può essere molto divertente o molto fastidioso ovvero il sonniloquio: disturbo del sonno per cui chi ne soffre dà vita a vere e proprie chiacchierate mentre dorme.
Curiosamente molte più persone di quante si penserebbe parlano nel sonno: questo disturbo è molto comune tra i bambini, più del 50% ha infatti mostrato di soffrirne, ma può anche colpire gli adulti e soprattutto coloro che sono soggetti a stress e ansia. Si dice anche che parlare durante il sonno è l’effetto, involontario, della paura di rivelare segreti: questo perché durante il sonno si attivano diverse aree cerebrali che si inibiscono man mano che si passa da una fase all’altra.
Si possono distinguere 5 fasi del sonno:
- 1) Addormentamento
- 2) Sonno leggero
- 3 e 4) Sonno profondo
- 5) Fase REM
Il Sonniloquio è uno di quei disturbi che può verificarsi sia nella fase REM, ossia di sonno poco profondo, che nella fase NON REM o Sonno lento profondo. Nel primo caso il soggetto pronuncia vere e proprie frasi, spesso di senso compiuto; al contrario nella fase di Sonno lento Profondo è molto più frequente che il soggetto emetta borbottii, farfugliamenti incomprensibili o grugniti. In alcuni casi i soggetti hanno addirittura espresso insulti o affermazioni volgari … ma si perdona tutto se frutto di involontarietà!
In genere durante la fase REM il cervello non dovrebbe inviare impulsi motori ai muscoli – atonia muscolare – tra cui anche alle corde vocali: nei soggetti interessati da sonniloquio questa cessazione di impulsi non avviene completamente, per ciò capita che, magari durante un sogno, si pronuncino frasi o si dia vita ad un vero e proprio dialogo con un interlocutore “invisibile”. Molto spesso il sonniloquio si accompagna ad altre parasonnie quali il sonnambulismo o il pavor nocturnus, più comunemente terrori notturni o incubi.
Curiosità
Alcune informazioni sul sonniloquio ci sono pervenute grazie all’esperienza, piuttosto particolare, del compositore americano Dion McGregor. Questi non soltanto parlava nel sonno, ma dava vita a monologhi dettagliati, quasi veri e propri racconti o sceneggiature, dalle trame articolate e coerenti. Con Dion, nella New York degli anni ’60, viveva Michael Barr, suo coinquilino, che, incuriosito dalla strana attività notturna dell’amico, decise di registrarlo praticamente ogni notte. In seguito i soliloqui notturni di Dion divennero materiale per un LP e un libro intitolati “The Dream World of Dion McGregor”.
Oggi, anche grazie a queste registrazioni, la Harvard Medical School può studiare e approfondire come e perché questo fenomeno si manifesta e capire se i monologhi notturni possano essere una diretta trasposizione orale dei sogni.